Non fare la Troye!
Minuscola esegesi della prossima popstar universale, forse.

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“Chiamami se ti senti solo
Sarò come una delle tue ragazze o dei tuoi amici
Di’ quello che vuoi e manterrò il segreto
Hai la chiave del mio cuore e ne ho bisogno
Chiamami se mai ti senti disperato
Sarò come una delle tue ragazze”
E’ questo l’inciso di “One of your girls”, il singolo tratto dall’album appena uscito di Troye Sivan e quando lo canta nel videoclip si trasforma in una biondina non bellissima, con un piccolo strabismo e ammiccando a una certa disponibilità a darla via come un frisbee. D’altronde Troye è australiano quindi uso a lanciare cose con una certa spregiudicatezza come lo è un simbolo della sua terra e cioè il boomerang, sperando che questa volta non gli ritorni indietro. Siamo in presenza di un all-in: Sivan si sta fidando del proprio istinto nell’odorare la stanza, che in questo caso è la platea mondiale di fruitori musicali e si è deciso a turbarla. Ha già dalla sua la parte delle cerchie dei Bastioni universali che danno per scontato il complesso mondo dei diritti sui pronomi e le fluidità, deve conquistarsi però tutta una grande fetta di Mondo Reale che delle cose le sa ma non sono di fatto entrate ancora nell’intimità del proprio tinello. Il concetto è spiegato molto bene dalla solita Delia nel solito film “Parigi O Cara” del 1962 quando a Parigi il fratello la sistema in una casa dove la proprietaria è francese ma il marito cinese. Quando lo vede Delia chiede al fratello: “Ma che è cinese?” e il fratello: “Certo! che non li hai visti mai?” e lei commenta: “Beh, per la strada sì, in casa mai”. Quest’estate Troye fa uscire il primo singolo “Rush”, gioiellino pop dance dove nel video viene espresso il manifesto di una promiscuità di corpi di ogni genere che vengono a contatto attraverso danze e approcci suggestivi, evocativi e al tempo stesso fintamente innocenti e per questo molto pericolosi in un’ottica perbenista. Non ci sono baffone che se lo ciucciano in un parco di battuage, potrebbe essere un party dove vanno tuo figlio o tua figlia caro genitore apprensivo e di destra e questo ti terrorizza lo so. Che Troye Sivan sia il contrario dell’innocenza e il maestro della propria determinazione lo si sospettava già da prima dell’intervista della scorsa settimana concessa a Jimmy Fallon dove candidamente racconta che a 11 anni avesse già compreso che l’indicatore per capire se la sua performance era andata bene o meno fossero le “Crying moms”, le mamme piangenti. E tornando al singolo “One of your girls”, Sivan va a scoperchiare l’immenso bacino degli etero-curiosi, quelli che quando l’ormone urla attuano di default il ndo cojo, cojo, facendosi sia la prima ma anche il primo che capita, vergognandosene tremendamente dopo l’eiaculazione e nascondendolo agli altri e a se stessi. Diciamo che Sivan è un Mika sessualizzato e molto aiutato da un parco canzoni notevolissimo anche per produzione davvero impeccabile e inoltre con un piano marketing studiatissimo e finora molto efficace. La competizione là fuori è feroce, e la percezione potrebbe risultare capziosa se fa conto solo della ballotta delle catwalk di Parigi e Milano colpevole di dimenticarsi spesso che bisogna vedersela coi colpi mortali inflitti dalla figa di Taylor Swift.
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