Uno Yacht trascendentale come il suo proprietario e gli ospiti che ci hanno villeggiato, fra cui un’assassina per caso: Greta Garbo.

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Nel biopic ispirato alla vita di Aristotele Onassis “The Greek Tycoon”, Anthony Quinn per consolare una Jacqueline Bisset/Jackie Kennedy in un momento di depressione le dice: “Have a Yacht!”, che l’adattatore italiano tradusse letteralmente con “Abbi uno yacht!” che seppur corretto, fece molto ridere degli antiquari omosessuali romani spiritosi che lo usarono successivamente per prendere per il culo delle regine del generone romano con appunto dei: “Ti vedo triste, abbi uno Yacht!”. A parte sta scemenza, la barca è senza dubbio l’estensione principe dello sfoggio di un egotismo di successo molto più della moto e del macchinone, questi molto spesso hanno dei padroni col micro pene, la barca no e a testimoniarlo sono le dicerie sui cazzi degli industriali Agnelli e Bertelli, per l’appunto di Ari Onassis ma anche del sarto Valentino Garavani: tutti, a prescindere dai ruoli, possessori di barca e pare ben forniti . Intendiamoci, non Porfirio Rubirosa o Rocco Steele, ma ugualmente di un certo peso specifico.

Il Christina prima di essere la casa natante del miliardario greco, fu una fregata anti sommergibile della marina canadese, Onassis la comprò negli anni ’50 salvandola dallo sfascio per soli 34.000 dollari ma spendendoci sopra ben 4 milioni, affidando il restyling all’interior designer Costas Carabelas: 17 cabine, mosaici, piscina, sun deck e addirittura – per quei tempi fantascientifico – la possibilità di farci atterrare un piccolo elicottero. Un lusso sfrenato che servì ad attirare un gotha internazionalissimo di ospiti pazzeschi che ci salirono per delle crociere fra l’Egeo e Montecarlo, Capri e Sardegna comprese. E quando dico pazzeschi non esagero nemmeno un po,’ perché per intenderci nella categoria cantanti troviamo Maria Callas e Frank Sinatra, in politica Winston Churchill e nel cinema Marilyn Monroe e Greta Garbo.

Da poco è uscita su un settimanale greco l’intervista al capitano – ora ottantenne – del Christina Ghiorgos Zacharias, nella quale con l’innocenza della vecchiaia e con la sicurezza di sapere che tutti quelli di cui parla sono mortissimi, rivela dei pettegolezzi stupendi. La sua passeggera preferita era Tina Livanou, la bellissima prima moglie di Onassis. Parentesi, sulle sorelle Livanos e le loro tristi storie c’è moltissimo da scrivere ma qui si va troppo off topic, mi riprometto di tornarci in futuro. “Ogni giorno cenava con l’equipaggio”, ricorda Zacharias, “Ci chiedeva sempre se avevamo bisogno di qualcosa e offriva aiuto… Era così bella!”. “Churchill era una persona molto strana. A causa del suo peso, la maggior parte del tempo era seduto su una sedia a mangiare, dormire o bere”, racconta il capitano. “Ha svuotato intere bottiglie di whisky mentre era a bordo.” “Maria Callas era una donna tosta e si comportava come una diva. Non è mai andata d’accordo con l’equipaggio”, ricorda il capitano. Onassis aveva installato un pianoforte sullo yacht in modo che la mezzo soprano potesse provare. “Ogni sera ci sedevamo per essere ipnotizzati dalla sua voce, Maria aveva due cuccioli, dai quali era inseparabile”, ricorda Zacharias. “Quando cantava, i cuccioli abbaiavano come se cantassero in trio.” Anche se fredda con l’equipaggio Zacharias ricorda il giorno in cui gli parlò poco prima della fine della storia con Onassis. “Eravamo sul motoscafo insieme e lei si gira, mi guarda profondamente negli occhi e dice: ‘Ghiorgo, questo è il mio ultimo giorno qui’. Dopo due giorni, si separarono”. Per quanto riguarda Jackie Onassis, l’ex First Lady statunitense e seconda moglie di Onassis, Zacharias ha naturalmente solo ricordi spiacevoli. “Non le importava dell’equipaggio, ma penso anche che non le sia mai nemmeno importato di Onassis”, aggiungendo che non la ricorda mai sorridere, nemmeno il giorno del suo matrimonio sull’isola di Skorpios.

Ma l’aneddoto fondamentale è sulla Garbo.”Era sul ponte con un bicchiere di champagne in mano mentre ci eravamo ancorati al largo di Chalkida, sull’isola di Evia. Un pescatore locale si avvicinò allo yacht per salutare, la Garbo divertita chiese all’equipaggio di offrirgli una bottiglia di whisky. Al mattino scoprimmo che l’uomo aveva bevuto l’intera bottiglia ed era annegato”, ricorda Zacharias aggiungendo che “la Garbo era inconsolabile. Ha continuato a piangere tutto il giorno ritenendosi responsabile della tragedia.” Beh in effetti qua ci sarebbero gli estremi di omicidio colposo.

Che fine ha fatto il Christina? Alla morte di Onassis viene donato allo stato greco che lo lascia marcire per bene, poi passa di lessors e proprietari che lo restaurano e rimodernizzano ribattezzandolo Christina O. Qualora voleste farci un giretto, si può noleggiare per 700.000 dollari a settimana, 100.000 al giorno, oppure comprare, il prezzo è intorno ai 40 milioni. Mi sembrano delle cifre congrue.

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